Nei pazienti con ictus ischemico, la mancata riperfusione microvascolare e la presenza di microtrombi sono tra i meccanismi possibili del mancato esito clinico favorevole nonostante una rapida ed efficace terapia endovascolare. Di conseguenza i farmaci antitrombotici vengono spesso utilizzati durante il trattamento endovascolare dell’ictus, malgrado l’assenza di studi adeguati a riguardo.
Il MR CLEAN-MED è il primo studio randomizzato controllato sull’uso degli antitrombotici (aspirina endovenosa ed eparina non frazionata sia a dosaggio moderato che basso) durante il trattamento endovascolare dell’ictus ischemico. Il trial è stato interrotto precocemente per problematiche di sicurezza con un rischio di emorragia intracranica sintomatica superiore nei pazienti con aspirina rispetto a quelli che non ricevevano il farmaco (OR 1.95 [1.13– 3·35]) così come nei pazienti con eparina rispetto a quelli che non la ricevevano (OR1·98 [1·14–3·46]). Sebbene l’eparina non frazionata avesse portato ad una migliore ricanalizzazione, sia l’aspirina che l’eparina erano correlate con un peggiore punteggio della mRS a 90 giorni.
Sono da segnalare alcuni aspetti che potrebbero aver influenzato i risultati: la maggior parte dei pazienti provenivano da trasferimenti da altri ospedali di primo livello, lo studio non ha escluso i pazienti che erano precedentemente in terapia antitrombotica e inoltre ha incluso sia pazienti sottoposti a intervento carotideo acuto che quelli sottoposti a fibrinolisi endovenosa (74% della popolazione), tutti sottogruppi di pazienti con un elevato rischio emorragico ma che rispecchiano la popolazione comunemente trattata nella pratica clinica.
In conclusione, il MR CLEAN-MED offre per la prima volta delle evidenze contro l’uso periprocedurale di farmaci antitrombotici nel trattamento endovascolare dell’ictus ischemico, mostrando un aumentato rischio emorragico senza evidenza di una efficacia clinica.
https://doi.org/10.1016/s0140-6736(22)00014-9